martedì 31 marzo 2015

LIBERTA'


Come in volo ...

Libertà, definizione: per libertà s'intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un'azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla. Da Wikipedia, prima che qualcuno pensi di denunciarmi per plagio.

Pensate nella storia a quanto sangue è stato sparso in suo nome. Pensate a quante rivoluzioni ed insurrezioni sono scoppiate per difendere i suoi principi. A quante guerre sono state combattute sotto il suo vessillo. E quanti crimini sono stati perpetrati proteggendosi dietro questa parola. Oppure si potrebbe ricordare, da vecchi studi del liceo, quanti pensatori e filosofi ne hanno descritto le proprietà: Aristotele, Cicerone, Leibniz, Kant. Ed altri ancora.

Insomma, in una parola così semplice si possono ritrovare centinaia e migliaia di anni di storia umana. Nel bene e nel male.

Un genitore si ricorda che cos'è la libertà? Sa che cosa vuol dire agire "mediante una libera scelta"? Può decidere di "agire senza costrizioni"? Provate a pensarci ... chi di voi genitori si sente davvero libero? Chi di voi veramente pensa di non essere ormai soggiogato a quel valzer che balliamo tutti i giorni: figli, scuola, orari, impegni.

A volte mi sembra di essere Frodo Baggins che porta l'anello a Mordor. Mi sembra di avere sulle spalle un menir stile Obelix. Mi sembra di non avere le spalle abbastanza larghe. Ed ovviamente tutto per difendere la mia scelta di libertà, le mie figlie. Qualsiasi cosa, qualsiasi scelta, qualsiasi pensiero è fatto in loro funzione. Ogni decisione è presa per il loro bene. Ogni stato d'animo si riflette immancabilmente su di loro. Loro sono me ed io loro.

Sia chiaro, che nessuno pensi che io stia rinnegando la mia scelta. Nessuno creda che io abbia commesso un errore. Io mi sento padre dentro. Fermatevi, però, a riflettere un attimo. Rallentate il turbino che ci circonda per un istante. Accorgetevi, rendetevi conto di come si evolvono le scelte. Portare a danza la propria figlia: che stress. Valla a prendere a scuola, portala a danza, valla a riprendere, portala a casa, paga la retta. Quand'è lo spettacolo? No com'è possibile che l'abbia messo quel giorno! Goditi tua figlia che è felice quando danza. Mio figlio deve giocare, è più forte di quello lì. Guarda che quello gioca perché è il figlio dell'allenatore. Ecco perché. Guarda non mi interessa lo porto in una squadra più forte. Bravo, anch'io! Non sbavare sulla rete che divide il campo, a tuo figlio serve rincorrere la palla sull'erba, non essere protagonista dei tuoi sogni.

Non siamo più liberi così. Siamo schiavi. Di noi stessi e di ciò che abbiamo creato.

Le mie figlie sono in vacanza per tre settimane con mia suocera. Incredibile. E' tanto, non volevamo che le portasse via per tutto questo tempo, ma forse è stato un bene sia per me che per mia moglie. Ci mancano, tanto. Ed anche se faccio il "poliziotto cattivo" e mia moglie il "poliziotto buono" quando guardo i loro lettini vuoti so che non potrei vivere una vita senza di loro.

La loro assenza, però, mi ha fatto riscoprire tante semplici cose dimenticate. Per esempio quanto è importante ogni tanto il silenzio. Oppure una semplice pausa da tutto. Il divano anche, prima utilizzato come tappeto elastico ed adesso, anche se per breve tempo, usato per quello che è stato inventato: un mezzo per sedersi e rilassarsi.

Una cosa credo soprattutto. La mia compagna di vita. Il piacere di chiacchierare senza interruzioni. Oppure cenare assieme senza dover rincorrere le figlie in cucina, senza dover urlare, senza cibo ovunque per il pavimento. Allora le ho detto: vieni via con me, le bambine non ci sono, tua mamma non c'è, i miei genitori non ci sono. E lei mi ha risposto: andiamo.

Non vedo l'ora di abbracciare le mie figlie. Mi mancano. Ed ora credo di sapere cosa vuol dire essere liberi. Liberi di scegliere e di sostenere le proprie scelte. Loro sono le mie libertà.

Credo che vi darò la buona notte.

Saluti.

Simone Gavana

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