lunedì 14 settembre 2015

IL SISTEMA HA FATTO UN'ALTRA VITTIMA


Era dal 31 marzo che non pubblicavo un articolo ...

Sono appena andato a riguardare la data dell'ultimo post. E' passato parecchio tempo da quando ho avuto l'ultimo spunto. E' semplice capirne il motivo: fare il genitore è un lavoro a cui ci si dedica a tempo pieno; parecchie cose da fare, impegni da seguire, figlie da ascoltare, soldi da spendere, tempo da dedicare. Non credo che la vita individuale del genitore venga annichilita, ma sicuramente viene dedicata ad un unico scopo principale. E come spesso ho affermato, siccome questa è una cosa voluta, non me ne lamento e proseguo per la mia strada. E quando il tempo lo permette ne racconto alcuni scorci, più o meno interessanti.

Ci si ritaglia dello spazio, se mamma e papà sono due persone elastiche e non hanno problemi a rimanere da soli con i propri figli mentre l'altro passa del tempo da solo per un motivo o per l'altro, ma a volte si deve lasciare indietro le cose apparentemente meno importanti o meno fondamentali. Il mio blog è una di queste cose meno fondamentali a cui ho dovuto rinunciare per un periodo abbastanza lungo. Pensavo e ripensavo a cosa scrivere, gli spunti c'erano, ma la sera è dura mettersi davanti allo schermo quando appena ci si siede "cade la palpebra". Datemi pure del vecchietto, ma voglio vedere gli altri padri se sono dei brillantoni dopo aver messo i figli a letto la sera!!!

Quindi il tempo è passato, l'ultimo anno di asilo della grande è finito, la piccola cresce ed i suoi problemi hanno alti e bassi, le vacanze sono passate ed io sono un po' cambiato nello spirito e nella mente. 

Il tempo passa senza accorgersene, classica frase fatta, ma chi è genitore sa cosa voglio dire. E come per tutte le cose ci sono delle tappe fondamentali che si affrontano regolarmente: oggi si è presentata a me ed a mia moglie una di queste tappe della vita di un figlio. Da qui lo spunto per riprendere a scrivere.

Un piccolo preambolo, pero. 

Ho sempre pensato, senza ombra di dubbio erroneamente, che la vita di un bambino fosse, diciamo, più semplice. Mamma e papà pensano a tutto, i nonni ti viziano e tu, piccolo di casa, ti devi godere la vita per quanto possibile fino a che piano piano cresci e ti stacchi dal seno materno. Niente di più falso o per lo meno parzialmente falso. In questi giorni mi sono reso conto quanto possano essere stressanti mamma e papà ed i parenti tutti. Quanto possano addossare sulle spalle di una giovane creatura aspettative, desideri o semplici pressioni anche non volute. Ed essendo generalmente un bambino una creatura non ancora smaliziata, ma quasi pura e priva di esperienza, queste cose possono creare effettivamente un forte stress che si manifesta visivamente anche con una reazione violenta e fisica. I bambini sono creature meravigliose e per questo bisogna averne cura. Al di là di questo, lo stress si è accumulato e questa notte si è sfogato con una bella pizza di vomito sul lettino, per terra ed in parte sul muro. Forse è stato un virus o forse abbiamo esagerato.

Comunque la notte è passata, ci siamo preparati, vestiti, lavati i denti ed infilata la cartella sulle spalle. Tutti in auditorium. Classe 1° E, non è la nostra. Classe 1° D, non è la nostra. Classe 1° C, finalmente è la nostra!!! Come mamma e papà. 

E' il primo giorno di scuola, la prima elementare. Alle ore 9.00 si sono spalancate le fauci della cultura italiana ed hanno inghiottito mia figlia. Il sistema ha fatto un'altra vittima. Ora tutto ha un sapore nuovo. Mia figlia è cresciuta, davvero. 

Quaderni, copertine, libri, ecc, ecc, ecc. Speriamo che il sistema non crolli, ma resista e mia figlia possa continuare a studiare come abbiamo potuto fare io, mia moglie ed altre persone. Ma sapere che la carta igienica la passa il comune e altre cose che ritenevo scontate no, ma le dobbiamo portare noi genitori un po' mi preoccupa.

Non sapevo cosa mi sarebbe aspettato portando mia figlia in classe. Ero quasi certo che mia moglie si sarebbe lasciata andare ad un pianto di gioia, ma si è trattenuta forse per colpa di una mattinata un po' di corsa. La prendo in giro per questa cosa, io non credo di essere in grado di piangere di gioia, non sono così sensibile esternamente, ma di una cosa me ne sono accorto: ero felice di vederla lì seduta al suo banco vestita nel suo grembiulino nero. Una felicità semplice ed i miei occhi erano solo per lei.

Siccome il bello deve ancora venire, faccio gli auguri a tutti i genitori che hanno iniziato oggi questo percorso assieme ai loro figli e che avranno tanti compiti a casa davanti a loro per i prossimi anni. In bocca al lupo ...

Saluti.

Simone Gavana

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