giovedì 13 marzo 2014

COGLIERE L'ATTIMO


Carpe diem ...

Letteralmente significa "cogli il giorno", ma interpretazioni libere hanno portato a "cogli l'attimo". Wikipedia suggerisce che la traduzione più appropriata è "vivi il presente", non pensando al futuro. Il tempo più in generale ci sfugge, mi sento di dire che il succo del discorso sia questo. 

Oggi mi voglio soffermare con qualche riga del mio blog su di un argomento che in questo periodo mi sta particolarmente a cuore, il tempo ed i figli.

Oggi ho riflettuto un po' su queste due parole e mi sono accorto che il binomio tempo-figli ha un legame molto forte e lo si può ritrovare in svariate occasioni: ci vuole del tempo per avere dei figli, i figli hanno bisogno del tuo tempo, il tempo passa ed i figli crescono. Potrei andare avanti, ma credo di aver reso l'idea.

I figli hanno bisogno del tuo tempo; lo richiedono, ne hanno bisogno e non dare loro attenzioni è come non dare loro da mangiare. Stasera, mentre mi allenavo, per evitare di pensare alla fatica della corsa mi sono messo a fare quattro conti. Mia figlia, la maggiore, ha quattro anni e quattro mesi; giorno più giorno meno sono 1600 giorni. Mediamente, dal lunedì al venerdì, tra il tempo dedicato a portare la bimba all'asilo e quello che passa dal mio ritorno a casa dal lavoro all'ora della nanna, passo circa un'ora con lei. Nel week-end circa cinque ore. Facendo altri quattro conti, da quando è nata ho passato con lei circa 160 giorni. E' come se la vedessi una volta ogni dieci giorni. Come se fossi divorziato da mia moglie e dovessi tenere le figli ogni due fine settimana. Pazzesco!!!

Certo si deve lavorare, i figli devono crescere, andare a scuola, conoscere altre persone e non si può sempre stare insieme. Anche perché a volte noi genitori potremmo anche impazzire dopo un po''. Comunque, se ci riflettete, è veramente un tempo ridotto all'osso.

Quando torno a casa la sera mi rendo conto della fatica che provo a fermarmi cinque minuti a giocare con lei. A volte i cartoni animati sono miracolosi per i genitori. Ancora più faticoso è la mattina del sabato o della domenica, quando dopo una notte insonne a causa della figlia piccola, la grande si sveglia presto e mi chiede di andare a giocare in sala. Spesso, con fatica, lo faccio e poi mi perdo nei giochi con lei.

Concludo tornando a "carpe diem". Anche se il ragionamento ha molto del qualunquistico, i figli crescono in fretta. Presto, non tanto spero, sarò io padre a doverle cercare non più loro che cercano me. Nessuno può definirsi un genitore perfetto, nessuno credo che tornando a casa stanco dal lavoro riesca sempre ad essere un genitore modello, ma cercate di cogliere ogni attimo che i vostri figli vi vogliono dedicare, perché sono parte di voi stessi ed il loro tempo è anche il vostro. Non perdetelo, coglietelo.

Chiudo ... buona notte.

Simone Gavana  

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