lunedì 15 febbraio 2016

SCAPPO DALLA CITTA' ... LA VITA, L'AMORE E LE VACCHE ...


Forse le uniche cose che non centrano sono le vacche ...

Non so chi di voi conosce questo film (Scappo dalla città, la vita, l'amore e le vacche). E' un film, una commedia leggera americana con protagonista Billy Crystal, di metà anni novanta. Wikipedia mi dice che è del 1994 per la precisione. E' la storia di tre amici, tre ragazzi cresciuti di circa quarant'anni, sposati con figli. Ognuno con qualche problema che nasce dalla propria vita quotidiana, dal divorzio con la moglie, da un lavoro poco appagante, dallo stress cittadino che li affligge, dalle solite cose insomma. Dopo varie peripezie iniziali, decidono di fare una vacanza tutti e tre assieme, lontano dalle rispettive famiglie, chi per ritrovare se stesso e chi per dimenticare i problemi della vita. 

Il protagonista mi affascina in particolar modo: ironico e stressato. Soprattutto stanco, ma con una gran voglia di ritrovare quel sorriso che sembra avere perso. E' consapevole della necessità di fare una piccola svolta per ritrovare quel percorso smarrito chissà dove.

Nella mia storia non ci sono vacche, non ci sono cow-boy, non ci sono divorzi, non ci sono tre amici che scappano dalla città, ma alcuni particolari si assomigliano comunque.

Metà dicembre, circa quel periodo in cui cominci a pensare ai regali di Natale. Cosa fare alle figlie, cosa fare a tua moglie e via così. Penso che lo sappiate meglio di me. Era almeno un paio di mesi che mi balenava in testa l'idea di prendere mia moglie ed andare via qualche giorno lontano, solo io e lei. E per lontano intendo fuori dall'Italia, lontano da tutti e da tutto. 

Ammetto subito due cose, credo che possano anche considerarsi fisiologiche ad un certo punto della propria vita.

La prima: era davvero tanto tempo che sentivo la necessità di stare da solo con mia moglie, senza bambine, lavoro, parenti e via discorrendo.

La seconda: era davvero tanto tempo che sentivo la necessità di liberarmi di tutto, bambine, lavoro, parenti e via discorrendo. Anche solo per pochi giorni. Prendete questa frase e lasciatela lì per un istante, evitate commenti ancora, ci tornerò fra poco.

Quindi perché non risolvere il tutto facendo un bel regalo di Natale a mia moglie? Un bel viaggio. A questo punto mi si sono presentati due problemi: quando andare e se condividere la cosa preventivamente con mia moglie.

Il primo problema si è risolto in breve tempo, la scelta è ricaduta sulla data dei nostri 10 anni assieme. Poco tempo dopo Natale, il 4 febbraio, il tempo giusto per organizzarci con le bambine senza affanni. Sul secondo problema ci ho pensato un po'. Semplice, se avessi condiviso la mia idea sarebbero nati mille problemi: le bambine si, le bambine no, problemi si, problemi no. Non avrei mai prenotato, non saremmo mai andati, punto e stop.

C'è un semplice motivo per cui ho deciso di fare di testa mia, perché sono più freddo e distaccato di mia moglie. Riesco a lasciare certe preoccupazioni distanti quando è necessario. Allora una mattina di metà dicembre ho prenotato il B&B ed il volo. Destinazione Parigi ...

Quando ti capita una figlia che ha avuto problemi come è capitato a noi ti fai mille domande per qualsiasi cosa. Anche un semplice gesto come un week-end solo con tua moglie a volte diventa una cosa insormontabile. Ti senti in dovere di esserci sempre. Di controllare ogni suo passo. Scruti quotidianamente ogni centimetro del suo corpo. Il 99% dei tuoi discorsi riguardano lei e l'altra figlia. La bambina sta bene, alti e bassi a volte, ma il più è passato. Cresce, comincia ad avere le prime amichette, ecc ecc. Noi invece siamo rimasti con la testa al passato. E' inutile negarlo, viviamo con il terrore di rivederla come prima.

Ho sentito la necessità di staccarmi, di staccarci da tutto questo. Ho sentito la necessità di ritrovare il silenzio intorno a me, eccetto la presenza di mia moglie. Ho sentito la necessità di tornare un ragazzo ed una ragazza. E per questo la mia anima ha combattuto parecchio. E' così sbagliato? E' sbagliato sentire la necessità di essere libero ogni tanto? Sono un padre peggiore adesso? Sono un orco? E' così strano avere bisogno della sola presenza di mia moglie? 

Io le amo le mie figlie. Non mi sento di dover aggiungere altro.

Ho parlato con una persona che forse ne capisce più di me di bambini e di persone. Mi ha tranquillamente detto che ho fatto bene, che il distacco è giusto. Le bambine sono state bene dai nonni ... anzi fin troppo bene. Il Toys si è svuotato di giochi in quel week-end.

Soprattutto ho parlato con mia moglie ... chissà quando mi ricapiterà ancora.

Saluti.

Simone Gavana

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